Cari amici,
Dan Stuart ( lo zio Dan ) torna in Italia per presentare il nuovo album “The Unfortunate Demise Of Marlowe Billings“, in duo con il grande Tom Heyman.
Mercoledì è a Ferrara, unica data in Regione.
Per quel che ci riguarda, è un evento assolutamente da non perdere ed ecco l’invito:

ROOTS MUSIC CLUB 
con il patrocinio del Comune di Ferrara
e in collaborazione con Arci Ferrara
presenta:
DAN STUART feat. Tom Heyman 
Mercoledì 31 Ottobre 2018 ore 21.00

Apertura ore 20.00
SALA ESTENSE, piazza Municipale – FERRARA
Ingresso intero: € 15,00
Ingresso ridotto soci Arci: € 10,00
Info e prenotazioni: info@rootsmusicclub.com / 340.0036841
Cresciuto a Tucson, Ariziona, Dan Stuart ha mosso i primi passi in ambito musicale (era il 1979) con il punk fragoroso dei The Serfers. Presto la band virò verso un suono più sperimentale e si trasferì in California, prendendo il nome di Green On Red, ossia la formazione con cui Stuart, dopo numerosi dischi con etichette come la Mercury e la Slash Records (compreso il progetto Danny & Dusty, confezionato in coppia con Steve Wynn dei Dream Syndicate), collaborò fino al 1992, diventando uno dei capisaldi, in terra americana e non solo, del rock alternativo degli anni ’80. Dopo lo scioglimento dei Green On Red, Stuart proseguì concedendosi numerose divagazioni, sia in veste solista sia all’interno di progetti paralleli come gli Slummers (con JD Foster e Antonio Gramentieri) o i Twin Tones, la band messicana con cui ha inciso, nel 2016, l’acclamato «Marlowe’s Revenge». Di recente, Stuart ha pubblicato un ennesimo lavoro intitolato «The
Unfortunate Demise Of Marlowe Billings» (anch’esso salutato dal plauso della critica internazionale), cui farà seguito un libro e, soprattutto, il tour attualmente in corso con il chitarrista Tom Heyman, ex-capofila dei Go To Blazes e dal 1995 — anno dello scioglimento del gruppo — non solo valido titolare ma richiestissimo turnista nei lavori di John Doe, Alejandro Escovedo, Hiss Golden Messenger e molti altri. Non riconciliato e iconoclasta come un tempo, Stuart continua a proporre una canzone d’autore caustica, dolente e ricca di melodie indimenticabili dove l’amore per le radici e la tradizione di Bob Dylan e Neil Young si intreccia a una coscienza letteraria e politica di spessore ineguagliabile. Moderno cowboy metropolitano in bilico tra ascendenze beat e poesia delle province polverose e nascoste, Stuart, tra i primi a mescolare punk, rock & roll, psichedelia e visioni di frontiera in un decennio in cui questi elementi sembravano essere stati definitivamente espulsi dal mondo dello spettacolo, porta ancora con sé il desiderio di libertà e intelligenza di quelle stagioni, ora integrati e rivisitati in una maturità dove l’istinto, bruciante e senza compromessi, rappresenta ancora la più trascinante delle lenti attraverso cui guardare, leggere e cantare il mondo.